BLOCCHI ANTALGICI

Il ruolo dei blocchi può essere:
1 Diagnostico di sede di origine degli impulsi nocicettivi: il blocco della conduzione è ottenuto con l’anestetico locale
2 Diagnostico sul meccanismo fisiopatologico in quanto la somministrazione di corticosteroidi e il risultato antalgico eventualmente ottenuto nel tempo ci conferma la presenza di un processo infiammatorio
3 Diagnostico e prognostico quando bloccando la conduzione dei uno o più nervi otteniamo la scomparsa del dolore e confermiamo l’indicazione ad eventuale intervento di neuromodulazione o altro intervento.

Nelle lesioni tissutali si sviluppano processi infiammatori responsabili:
a) nelle lesioni tissutali del meccanismo fisiopatologico dell’ipereccitabilità dei terminali nocicettivi con abbassamento della soglia e comparsa di dolore spontaneo o evocato da stimoli di modesta entità e innocui.
b) nelle lesioni nervose della stimolazione dei siti ectopici e origine di impulsi.

L’obiettivo terapeutico è quello di ridurre la condizione infiammatoria eliminando le sostanze che sensibilizzano i recettori sviluppatisi nel sito ectopico.
I corticosteroidi rappresentano il farmaco adatto a questo scopo in particolar modo se iniettato in prossimità della lesione nervosa e dei terminali nocicettivi. Tra le tecniche di blocco più importanti vi sono i blocchi peridurali e i blocchi endo-articolari.
Va inoltre sottolineata l’efficacia dei blocchi con anestetico locale nei punti trigger e il ruolo diagnostico nelle situazioni complesse per identificare l’origine degli impulsi e il tessuto coinvolto.