Scopo del blocco peridurale è quello di iniettare anestetici locali e corticosteroidi in prossimità delle radici nervose o dei tessuti molli endorachidei (dura madre, legamenti) sede di un processo infiammatorio al fine di ottenere un maggiore effetto locale e ridurre gli effetti collaterali sistemici.
La somministrazione peridurale di steroidi può essere effettuata per via interlaminare (IL), transforaminale (TF) e caudale (C). Per tutte le tecniche si raccomanda l’utilizzo del controllo radioscopico (Manchikanti, 2014) (eventualmente TAC), anche se negli ultimi anni, si stanno sviluppando tecniche ecoguidate (Karmakar, 2009).
La via transforaminale permette di iniettare il/i farmaco/i in prossimità della radice interessata riducendo il dosaggio necessario ed è indicata, soprattutto a livello lombare, nel caso di interessamento di una singola radice o radici limitrofe interessate da una protrusione/ernia discale. E’ indicata la somministrazione di mezzo di contrasto per escludere l’iniezione intravascolare che può essere causa di embolia con ischemia secondaria; il rischio di embolia è la ragione per cui la tecnica è meno consigliata a livello cervicale e dorsale, soprattutto utilizzando steroidi particolati (Manchikanti, 2014).
La tecnica interlaminare è quella maggiormente consigliata a livello cervicale e dorsale, sempre sotto controllo radioscopico; per migliorare l’efficacia, può essere utile un approccio paramediano. A livello interlaminare, lo steroide viene somministrato in associazione ad anestetico locale e/o soluzione fisiologica; l’anestetico locale, oltre ad avere un effetto analgesico, permette di valutare la corretta diffusione del farmaco sui tessuti interessati dalla flogosi. A livello cervicale, è sconsigliato eseguire il blocco peridurale rostralmente allo spazio C6-C7 a causa del ridotto spessore del legamento giallo e dello spazio peridurale (Manchikanti, 2015).
La via caudale prevede l’introduzione dell’ago dallo jato sacrale; è considerata la via più sicura rispetto a possibili lesioni neurologiche ma permette di trattare in modo soddisfacente solo le radici sacrali e le ultime lombari. Sono necessari volumi più elevati di soluzione al fine di raggiungere gli ultimi segmenti lombari.
In caso di efficacia parziale del primo blocco peridurale, è indicato ripetere la procedura sino a tre somministrazioni a distanza di 2-3 settimane (Lee, 2016).
I dosaggi indicati in letteratura variano da 4 mg di desametasone intraforaminale a 80 mg di metilprednisolone o triamcinolone interlaminare o caudale.
Indicazioni: nelle forme acute e subacute di dolore radicolare al fine di controllare il processo infiammatorio e l’edema delle radici considerando che dal punto di vista fisiopatologico l’origine ectopica degli impulsi è condizionata dalla lesione ma soprattutto dai fattori della flogosi peri-radicolare. In molte forme di dolore lombare il meccanismo è legato a processi infiammatori dei tessuti della colonna dai legamenti alla dura madre.
I tre tipi di approccio allo spazio peridurale:

