Il dolore oncologico si può schematicamente dividere in:
- dolore cronico: detto anche dolore di base, un dolore che persiste per più di 12 ore al dì
- dolore acuto da meccanismi acuti patogeneticamente riconducibii a flogosi acuta
- dolore episodio intenso o BTcP: esacerbazione transitoria di dolore che insorge su un dolore di base controllato e che ha delle caratteristiche particolari:
- esordio rapido (in pochi minuti raggiunge l’acme)
- breve durata (in media 45 minuti/1 ora)
- intensità moderata/severa
- non prevedibile nel 70% dei casi
- nel 30% dei casi può essere individuata una causa scatenante (es mobilizzazione nelle metastasi ossee, la deglutizione nelle neoplasie del cavo orale, la defecazione, la minzione, il dolore procedurale correlato ad un intervento diagnostico o terapeutico, etc).
Per il trattamento del BTcp storicamente si usava la morfina orale ma con un profilo farmacocinetico e farmacodinamico non ottimale ( inizio dell’effetto analgesico in 20-30, picco in 60-90 minuti, durata 3-6 ore).
La morfina si adatta ai soli episodi prevedibili o a lenta insorgenza: si utilizza la dose rescue (link a titolazione).
Attualmente si usano i ROO (Rapid Onset Opioidis): fentanile transmucosale o spray nasale.
Il farmaco va titolato (link alla titolazione) anche se non c’è consenso unanime in letteratura.
Per prescrivere un ROO tenere presente che il dolore di base deve essere controllato e i pazienti devono essere già in terapia basale con oppioidi con dose equivalente ad almeno 60 mg die di morfina orale (link alle schede di equianalgesia).