La terapia anticoagulante nella fibrillazione atriale
VIEST Hotel; Via U. Scarpelli, 41 – 36100 Vicenza
Martedì 13 Novembre 2018
[button link=”http://svemg.celeroecm.it/Svemg/listEvento.public” size=”medium” style=”tick” color=”purple”]La fibrillazione atriale (FA) è in assoluto l’aritmia più frequente e spesso si associa ad altre condizioni, prima fra tutte l’ipertensione. Circa 6 milioni di persone in Europa sono affette da fibrillazione atriale con una prevalenza stimata nella popolazione generale di oltre il 2%, con aumento proporzionale all’età. Al di sotto dei 60 anni la prevalenza è inferiore all’1%, mentre è superiore al 5 fino al 15% al di sopra degli 80 anni ed è maggiore nei pazienti di sesso maschile. La frequenza di fibrillazione atriale isolata o idiopatica varia tra il 12% in alcuni studi ed il 30% in altri. In tutti i restanti casi si associa a condizioni secondarie fra cui la cardiopatia ipertensiva.
E’ di fondamentale importanza pertanto un corretto ed adeguato controllo pressorio ai fini della prevenzione come pure una corretto inquadramento ed impostazione terapeutica del paziente in FA anche alla luce delle moderne strategie offerte dalla moderna terapia antitrombotica.
Il ruolo del farmacista, specie in un’ottica di Farmacia dei Servizi, si rende importante sia nel fornire supporto al paziente iperteso sia nel sospettare la presenza della fibrillazione atriale, fornendo valido supporto al medico curante. Ancora più importante nel monitorare la terapia anticoagulante individuando precocemente le problematiche ad essa associate.