La gestione del paziente con patologia nodulare: Integrazione MMG e Specialista
Vicenza – Ordine dei medici di Vicenza
sabato 09 maggio 2015
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I noduli tiroidei rappresentano una problematica clinica di comune riscontro nell’Ambulatorio del MMG, studi epidemiologici riportano una prevalenza di noduli obiettivamente palpabili di circa 5% nelle donne e 1% negli uomini, in aree con adeguato apporto iodico.
La sempre maggior diffusione dell’ecografia tiroidea invece ha portato ad identificare la presenza di noduli nel 19-67% di individui scelti casualmente, con una frequenza maggiore nelle donne e negli anziani.
L’importanza clinica dei noduli tiroidei riguarda prevalentemente la necessità di escludere la presenza di carcinomi tiroidei che si presentano nel 5-15% dei casi in relazione a sesso, età, storia di esposizione a radiazioni ionizzanti, familiarità ed altri fattori.
I carcinomi differenziati tiroidei (CDT), che comprendono carcinomi tiroidei papilliferi e follicolari, rappresentano la maggioranza di tutti i tumori tiroidei e l’incidenza annuale è aumentata dal 3,6/100 000 del 1973 al 8,7/100 000 del 2002, un aumento di 2.4 volte e questo andamento non sembra arrestarsi.
La quasi totalità sembra essere attribuibile ad un incremento dell’incidenza dei carcinomi papilliferi tiroidei (CPT), i quali sono aumentati di 2,9 volte tra il 1988 e il 2002. Inoltre il 49% di questo incremento dell’incidenza è rappresentato da tumori del diametro massimo ≤1 cm e l’87% consiste in tumori con diametro ≤2 cm.
Questo cambiamento nella distribuzione delle dimensioni dei tumori potrebbe essere dovuto all’aumento dell’utilizzo dell’ecografia del collo come tecnica diagnostica, alla precoce diagnosi ed al precoce trattamento per cui si rende necessario un corretto inquadramento fin dai primi segni di comparsa della patologia nodulare tiroidea.