Il dolore nocicettivo infiammatorio si caratterizza primariamente per il fenomeno della sensibilizzazione periferica nel quale il nocicettore, normalmente attivabile solo da stimoli ad alta intensità, diventa responsivo anche a stimoli innocui. Tale fenomeno è ascrivibile alla presenza nella “zuppa infiammatoria” di sostanze sensibilizzanti: le prostaglandine e le citochine. La strategia analgesica da mettere in atto prevede prima di tutto l’uso di farmaci che blocchino la sintesi di queste sostanze: i FANS e i glucocorticoidi.
I meccanismi antinfiammatori di queste due classi di molecole sono diversi anche se in parte sovrapposti: i FANS operano inibendo direttamente le COX-1 e le COX-2, mentre gli steroidi inibiscono l’attivazione del fattore di trascrizione NFkappaB che regola la produzione di citochine pro-infiammatorie, quali il TNF-alfa o l’interleuchina 6. Tra i geni regolati da NFkappaB vi è anche la COX-2. Quindi gli steroidi inibiscono la produzione di prostaglandine non inibendo direttamente la COX-2, ma bloccandone l’espressione.