DECADIMENTO COGNITIVO: diagnosi precoce, disturbi comportamentali e cenni terapeutici
Caselle di Selvazzano
sabato 24 ottobre 2015
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Le demenze, che sono il risultato di una complessa interazione tra fattori genetici, modificazioni neuro metaboliche, chimiche e/o vascolari e interazioni con altre malattie (diabete, ipertensione, dislipidemie, sordità etc.), comprendono numerose malattie a diversa eziopatogenesi e con diversa manifestazione clinica che devono essere attentamente valutate per un corretto inquadramento diagnostico-terapeutico.
La prevalenza di queste patologie cresce con l’età interessando l’1-5 % della popolazione ultra65enne, percentuale che arriva a circa il 30% ad 80 anni ed oltre il 40% dopo i 90 anni.
Il Medico di Medicina Generale (MMG) incontra non poche difficoltà, durante l’attività ambulatoriale quotidiana, sia nel fare diagnosi tempestiva dei disturbi cognitivo/comportamentali percepiti dai pazienti (o riferiti dai famigliari), sia nella gestione delle fasi più avanzate, complicate dalla perdita del normale assetto comportamentale che può arrivare alla istituzionalizzazione di questi pazienti. E’ una difficoltà che riconosce molteplici cause, prima fra tutte la carente formazione, sia nel corso degli studi pre laurea che nell’offerta formativa post laurea.