Il ruolo del farmacista nelle patologie della tiroide
Auditorium NORD EST FARMA – Bolzano Vicentino (VI)
Sabato 23 gennaio 2016
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I disturbi della tiroide sono piuttosto frequenti, tanto da colpire in media una persona su venti, con una netta prevalenza nella popolazione femminile. Le disfunzioni possono avere varia natura (ipertiroidismo, ipotiroidismo, crescita anomala della tiroide e, più raramente neoplasie).
L’ipertiroidismo è la condizione clinica caratterizzata dall’aumenta produzione degli ormoni tiroidei. L’ipotiroidismo ricalca invece la condizione opposta, caratterizzato da sintesi insufficiente o carente azione di T3 e T4 a livello tissutale.
Gli ipertiroidismi possono essere primitivi, cioè dovuti a malattie della tiroide quali la malattia di Basedow, l’adenoma iperfunzionante ecc, oppure secondari a iperincrezione di TSH, in genere a causa di un tumore ipofisario; infine, le forme terziarie sono provocate da eccessiva secrezione ipotalamica di TRH. Qualunque sia la sua natura, l’ipertiroidismo determina un aumento del consumo di ossigeno, cui consegue un aumento dell’attività cardiaca, della produzione di calore, del catabolismo e dell’irritabilità del sistema nervoso.
Similmente all’eccesso, anche un difetto nella quantità di ormoni tiroidei (ipotiroidismo) può avere origini primitive o secondarie. Gli ipotiroidismi primitivi dipendono da alterazioni della tiroide che ne abbassano l’attività, quali tiroiditi autoimmuni, carenza di iodio nella dieta o da tiroidectomia (asportazione chirurgica della tiroide).
Gli ipotiroidismi secondari sono in relazione con deficit di increzione dei due principali ormoni che regolano l’attività della ghiandola (TRH e TSH) per patologie ipotalamiche e/o ipofisarie, quali neoplasie, o per loro asportazione chirurgica.
I sintomi dell’ipotiroidismo dipendono dal rallentamento generale del metabolismo e della funzionalità nervosa. Qualunque sia la sua causa, la difettosa sintesi di ormoni tiroidei stimola l’increzione dell’ormone tireostimolante ed il suo fattore di rilascio ipotalamico; il bersaglio di questi ormoni è la tiroide, che accelera la propria attività aumentando il volume (ipertrofia tiroidea o gozzo) fino a raggiungere un peso di centinaia di grammi. Se tale compenso è sufficiente si mantiene la normale funzionalità tiroidea (gozzo semplice), in caso contrario si ha ipotiroidismo con gozzo.