IL PAZIENTE CON DOLORE NEOPLASTICO

Il dolore dei pazienti oncologici ha delle caratteristiche che lo distinguono dal dolore cronico non oncologico, perché si inserisce in un contesto di malattia evolutiva alla quale si aggiungono trattamenti gravati da un impatto negativo sulla sintomatologia dolorosa.
Inoltre nel malato oncologico il dolore fisico è solo uno degli elementi che concorrono al “dolore totale”, definito come sofferenza globale e soggettiva che investe le quattro dimensioni della sfera della persona: fisica. psicologica, sociale, spirituale. (link a bibliografia?).

Nel malato oncologico si possono manifestare, a seconda della patogenesi, dolori con differenti caratteristiche che devono essere ben tipizzate per individuare il trattamento migliore per quel paziente in quella particolare fase della malattia (personalizzazione della terapia in un approccio multidimensionale ponendo attenzione all’ascolto, alla rilevazione della diverse sfaccettature che causano la sofferenza del malato e della sua famiglia). Inoltre, molti dei pazienti oncologici sono anziani e multimorbidi: teniamo presente la possibilità di coesistenza di dolore non oncologico.

Innanzitutto condividere l’obiettivo del trattamento: definite con il paziente il ragionevole obiettivo che ci si prefigge con il trattamento, raccolta anamnestica.

a. Storia del dolore: Raccogliere dettagli sulla natura del dolore:

  • localizzazione: chiedete di indicare l’area o le aree dolenti del corpo e suddividetele in base all’intensità
  • durata: chiedete quanto dura il dolore, quanto impiega a raggiungere il picco di intensità, quali sono i periodi di maggiore intensità durante la giornata
  • fattori aggravanti o allevianti: chiedete quali sono i fattori scatenanti e se esistano, se ha notato correlazioni temporali con altri eventi, se ha messo in pratica rimedi che abbiano funzionato
  • effetti: la risposta a precedenti terapie analgesiche.

b. Impatto sulla vita quotidiana: Valutare come il dolore influenzi le attività quotidiane, l’umore e il benessere psicologico del paziente e soprattutto il sonno (uno dei principali indicatori di efficacia della terapia antalgica).

Valutazione oggettiva
1. Tipizzazione del dolore: [nocicettivo, neuropatico, misto] (vedi algoritmo dolore)
2. Caratteristiche temporali: [acuto, cronico, episodico intenso o BtcP (dolore episodico intenso)]
3. Intensità: [lieve. moderata. grave] con l’uso di scale di misurazione: strumenti come la Numeric Rating Scale (NRS) o la Visual Analogue Scale (VAS) o la PAINAD, aiutano a quantificare l’intensità del dolore in modo standardizzato.
4. Esame fisico: L’esame clinico permette di identificare eventuali segni associati al dolore, come limitazioni funzionali o alterazioni neurologiche.

L’intensità del dolore e la sua tipologia devono indirizzare nella scelta del trattamento antalgico (link a terapia del dolore oncologico)