INSERZIONE DI PROTESI PARZIALE NEL DISCO INTERVERTEBRALE (GEL DISCALE)

La tecnica di lesione chimica nota come “Discogel” (Theron 2007) è basata sulla introduzione nel nucleo polposo del disco intervertebrale di un materiale contenente etanolo gelificato e radiopaco [soluzione viscosa contenente alcool etilico, tungsteno derivato dalla cellulosa (gelificante) e di un liquido radiopaco]. Il materiale causerebbe una disidratazione del nucleo, una retrazione del disco, una neurolesione alcolica ed una azione antinfiammatoria. La presenza di acqua nel disco porterebbe alla formazione di un discoide gelificato all’interno del nucleo.
La relativa semplicità della tecnica si basa sull’introduzione dell’ago cannula nel disco intervertebrale e sulla successiva introduzione del materiale. E’ possibile trattare due dischi nella stessa seduta operatoria. Molta attenzione deve essere rivolta alla selezione dei casi per evitare di trattare dischi troppo degenerati (black disc privi di acqua) e con larghe fissurazioni ed ernie espulse (con il rischio di estrusione del discoide nello spazio peridurale).

Indicazioni: agire sul tessuto infiammato e sulle terminazioni nocicettive riducendo l’origine degli impulsi, ridurre l’azione meccanica della protrusione discale sui tessuti limitrofi.
Setting di cura: la procedura deve essere eseguita in sala operatoria o in sala di radiologia attrezzata. Richiede controllo fluoroscopico. Si esegue in anestesia locale.
Applicazioni cliniche in letteratura: dolore discogeno con o senza sintomi di irritazione radicolare, ernie del disco contenute.
Controindicazioni: diatesi emorragiche, infezioni locali, grave degenerazione discale o black disc.

Materiale radiopaco di Discogel nel contesto del nucleo polposo