L’evento si svolgerà a Caselle di Selvazzano
sabato 8 settembre 2012
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Ogni anno nell’Unione europea vengono diagnosticati 34.500 nuovi casi di tumore del collo dell’utero e 16.000 decessi attribuiti a questa malattia (European Journal of Cancer). In Italia nel 1997 solo il 13% delle donne di età compresa tra 25 e 64 anni rientrava nei programmi di screening organizzati. L’OMS aveva pianificato una copertura del 95% entro il 2012, mentre in Italia siamo al 56% per i dati relativi agli anni 2007/2008 secondo l’osservatorio ONDa (Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna).
La vaccinazione contro l’infezione da HPV rappresenta uno strumento di protezione indispensabile per la salute delle donne sessualmente attive che, in circa l’80%, prima o poi possono entrare in contatto con il virus, che si trasmette principalmente attraverso i rapporti sessuali, ed è responsabile di più del 99% delle forme di tumore al collo dell’utero.
Anche i maschi sono affetti da patologie HPV, come le donne, in particolare è stata riportata associazione con tumori del pene, anali, dell’orofaringe, laringe ed esofago, con un aumentato rischio in tutte le fasce d’età. La vaccinazione ha dimostrato effetti protettivi elevati.
Anche se il preservativo è uno strumento di fondamentale per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, tuttavia offre una protezione solo parziale dall’infezione da HPV.
Le patologie da HPV colpiscono anche le donne mature che sono esposte a rischi di carcinoma cervicale e di altre patologie HPV-correlate, per cui la prevenzione primaria (vaccinazione) e secondaria (pap-test; test HPV) hanno un ruolo importante anche in questa età.
I vaccini anti-HPV sono efficaci e sicuri; uno è bivalente (tipi 16 e 18), l’altro quadrivalente (contenendo oltre al 16 e 18 anche i tipi 6 ed 11), ed hanno dimostrato di proteggere verso il tumore della cervice uterina nelle giovani donne; in più il vaccino quadrivalente ha mostrato elevata efficacia protettiva anche verso altre patologie tumorali (vulva, vagina) e non tumorali (condilomi genitali), è stato inoltre registrato anche per i maschi fino a 26 anni per la protezione delle condiloma tosi e del tumore anale.
Non deve essere dimenticata, tuttavia, anche la prevenzione secondaria, basata su esami di routine con Pap test e Test HPV, che permette di individuare i precursori della malattia.
A fronte di questi dati l’informazione capillare a maschi e femmine è principalmente mediata da stampa e tv ed è ancora molto scarso il coinvolgimento del medico di medicina generale nell’essere parte attiva nell’informazione e promozione della vaccinazione sia nei maschi che nelle femmine.
Il corso si propone di dare tutte le informazioni approfondite, e la formazione adeguata, affinché i medici di famiglia siano un punto di riferimento per i propri pazienti (maschi e femmine) che vogliono essere informati sull’indicazione alla vaccinazione HPV e si facciano promotori per consigliarla in tutti i soggetti a rischio.
Verranno utilizzati i principali social network per raggiungere più facilmente la popolazione più giovane con informazioni scientifiche e con la possibilità, attraverso un forum dedicato, di fare domande e ricevere risposte dagli esperti.