Valutazione e gestione del rischio tromboembolico nel setting della medicina generale e in quello delle strutture protette

Caselle di Selvazzano
sabato 20 settembre 2014

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Il tromboembolismo venoso rappresenta, sia in ospedale che sul territorio, un evento frequente nella pratica clinica quotidiana. L’allungamento della vita media, l’aumento della sopravvivenza dei pazienti affetti da neoplasia o affetti da patologie croniche che li costringono all’allettamento, rappresentano solo alcune delle condizioni a maggior rischio trombotico con le quali ci confrontiamo ogni giorno.

La profonda riorganizzazione delle Cure Primarie in atto nella Regione Veneto insieme alla necessità di una riallocazione appropriata delle risorse e degli ambiti di cura inducono ad un trattamento sempre più domiciliare di patologie in passato curate quasi esclusivamente a livello ospedaliero.

La prevenzione primaria e la cura della trombosi venosa profonda sono di conseguenza sempre più affidate al MMG.
Se infatti disponiamo di un armamentario terapeutico sempre più efficace e maneggevole, anche grazie all’avvento dei nuovi farmaci, numerosi sono ancora i problemi irrisolti, come la prevenzione primaria del TEV nei pazienti cronicamente allettati a domicilio e nelle SRA, la durata ottimale della terapia anticoagulante dopo un episodio tromboembolico, la prevenzione e cura della SDR post-trombotica, che costituiscono delle vere e proprie sfide.

Scopo di questo incontro formativo è di offrire una occasione di approfondimento conoscitivo sul tema e di favorire il confronto con gli specialisti per condividere le scelte operative più appropriate nelle diverse situazioni. Per questo presenteremo casi clinici tratti dall’esperienza reale del MMG che opera sia nel setting della medicina generale che nell’ambito di strutture protette.